Perché esternalizzare la contabilità

la certezza dei costi e lo snellimento del lavoro interno allo Studio sono tra i fattori che spiegano questa tendenza

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La richiesta di servizi di outsourcing contabile continua a crescere tra i dottori commercialisti. Il ritorno dell’investimento, la certezza dei costi e lo snellimento del lavoro interno allo Studio sono tra i fattori che spiegano questa tendenza. E non sono gli unici. Ecco i motivi per cui esternalizzare la contabilità è un investimento lungimirante.

Marginalità e rapporto costi-ricavi

Il lavoro dei commercialisti si è svalutato enormemente negli ultimi decenni. Se negli anni Ottanta e Novanta questa professione garantiva ottimi guadagni con pochi sforzi, oggi l’orizzonte remunerativo dei commercialisti si è assai ristretto. Competitività al ribasso, costi di collaboratori e dipendenti elevati, tecnologia che ha velocizzato i tempi e avvicinato la relazione tra PA e contribuenti, rendono la professione dell’esperto fiscale meno remunerativa, erodendo le marginalità per i servizi offerti.

 Fattura elettronica, dichiarazioni dei redditi e dichiarazioni IVA precompilate, app di consulenza fiscale automatizzate, buste paga automatizzate: tutte queste opportunità tecnologiche per i contribuenti si sono tradotte in un crollo del valore percepito dal cliente verso le competenze del commercialista, tanto che la concorrenza, a colpi di prezzi stracciati, costringe revisori e commercialisti a concordare onorari svantaggiosi, dal momento che il compenso non regge alla mole di lavoro pattuita. Se un’ora di lavoro rende meno della media prevista dal mercato di riferimento, la redditività si erode,mettendo a rischio il capitale stesso dello Studio.
Un’analisi oggettiva dell’andamento della propria attività deve prendere in esame la misurazione delle sue performance medie.

Vero è che la contabilità non può prescindere da alcune elaborazioni ripetitive, tanto necessarie quanto poco redditizie. Altrettanto acclarato è che le fasi in cui queste elaborazioni laboriose vengono organizzate, insieme a valutazioni più complesse, concorrono a determinare la resa effettiva del tempo dedicato ad ogni cliente.

Le tre fasi operative del lavoro contabile

In genere, le mansioni che riguardano la contabilità sono suddivisibili in tre sequenze:

  1. L’acquisizione informazioni, processo in cui si collezionano i dati contabili, come paghe, fatture, registri IVA etc.;
  2. La prima verifica, l’analisi base per controllare che l’immissione dei dati sia stata eseguita correttamente: si riscontra la chiusura dei conti, se la cassa è in negativo, se gli estratti conto combaciano con i conti di debito e di credito degli istituti bancari;
  3. La seconda verifica, l’ispezione approfondita e la valutazione del reddito, delle politiche di bilancio, dell’ammortamento, degli accantonamenti. Prevede un confronto con il cliente, con cui esaminare i vari aspetti.

I primi due step, di collezione dati e prima verifica, sono operazioni a basso valore aggiunto. Possono essere svolte senza possedere competenze specifiche. Per questo motivo possono venir espletate massivamente, secondo regole standard.

Queste sono le mansioni esternalizzabili a partner esterni.

Perché esternalizzare la contabilità: i vantaggi

Affidare a terzi la propria documentazione è un investimento strategico, non semplicemente un appalto in esterno di quel sovrappiù che rallenta lo Studio. I vantaggi, infatti, sono molteplici e correlati tra loro:

  1. L’esecuzione esterna di operazioni a basso margine libera tempo al commercialista e al personale interno, che, in questo modo, possono dedicarsi ad attività ad alto valore aggiunto.
  2. Scegliendo un fornitore esperto, il commercialista conosce in anticipo e con precisione i costi del servizio di outsourcing. In tal modo può stabilire con maggior precisione quante ore del proprio lavoro vedrà assorbite da ogni cliente e, di conseguenza, il preventivo che presenterà all’assistito sarà più accurato, così da aumentare la marginalità su ogni cliente.
  3. L’esternalizzazione garantisce la competenza che potrebbe mancare in Studio per i motivi più diversi: l’assenza di un collaboratore esperto su una pratica, la necessità per adempimenti che si svolgono raramente, personale formato su specifiche mansioni che abbandona lo Studio. Il know-how del partner esterno assicura l’esecuzione corretta anche di attività specifiche e molto settoriali.
  4. Avvalersi del service consente una gestione preventiva dei carichi di lavoro stagionali, senza necessariamente assumere e formare nuovo personale.

Conclusione
Analizzati i potenziali benefici per il commercialista, appare chiaro perché esternalizzare la contabilità sia una strategia di organizzazione dello studio contabile, valida sull’immediato quanto sul lungo periodo. Preliminare alla scelta di rivolgersi a servizi di outsourcing dovrebbe essere l’analisi dei processi del proprio studio, dai tempi di lavoro alla saturazione del personale. In questo modo si calcolerà cosa e quanto sia necessario esternalizzare.

Se desideri maggiori informazioni sull’outsourcing contabile e un esame della gestione operativa del tuo Studio, contattami.

Federico Loffredo, Commercialista tecnologico
Servizio Agoràpro collegato a questo articolo:
Outsourcing contabile

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