L’Unione europea ha posto una serie di obblighi nell’ambito dei temi ESG a carico di grandi aziende e di operatori finanziari. Per quanto le PMI non rientrino in tali obblighi difficilmente potranno evitare le richieste e le necessità provenienti dalla catena di fornitura a cui appartengono o dai finanziatori, pubblici e privati, anche qualora per legittima scelta decidessero di non inserire la sostenibilità nella propria gestione aziendale.
Per quanto riguarda la catena di fornitura, bisogna tener conto che i principi europei di rendicontazione (ESRS), obbligano le società tenute al reporting di sostenibilità almeno a:
- fornire i dati in merito alle emissioni di CO2 lungo tutta la catena del valore (ESRS E1), quindi anche per quanto riguarda i propri fornitori principali;
- fornire informazioni in merito ai propri impegni in materia di politica dei diritti umani per i lavoratori della catena del valore (ESRS S2).
Molti fornitori di grosse aziende saranno quindi obbligati a fornire varie informazioni in ambito di sostenibilità. Ciò può avvenire mediante risposta diretta a domane specifiche come mediante compilazione di questionari standard presenti nelle piattaforme on-line per la gestione della catena del valore. Considerato l’impatto del comportamento del fornitore, anche i contratti commerciali cominceranno ad avere clausole specifiche legate agli aspetti di sostenibilità. Qualsiasi sia lo strumento di coinvolgimento utilizzato dai propri clienti di grandi dimensioni, le PMI per rispondere in maniera efficace dovranno quantomeno comprendere gli aspetti di sostenibilità sottostanti
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Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, sono tanti gli ambiti dove una PMI può essere coinvolta. Innanzitutto il settore finanziario, dove sono comprese non solo le banche ma anche le assicurazioni, dopo il Regolamento europeo sulla finanzia sostenibile (SFDR) e il Regolamento europeo sulla tassonomia delle attività ecosostenibili, ha la necessità di classificare i propri clienti in termini di sostenibilità. Ci sono banche che stanno fornendo strumenti finanziari agevolati per gli investimenti sostenibili, ma solo se vengono rispettati determinati indicatori. Il sistema del rating bancario stesso sta cominciando a tenere cin considerazioni anche gli aspetti legati alla sostenibilità, con il rischio di avere un peggioramento delle condizioni finanziarie se non si rispettano determinati canoni. Tutto ciò si traduce nella necessità di rispondere a questionari, fornire informazioni dettagliate su investimenti o richiedere un rating ESG da società indipendenti.
Anche il mondo del private equity sta cambiando approccio e sta valutando le società target non solo in termini di risultati economico-finanziari ma anche in termini di maturità o propensione in ambito sostenibilità. Considerazioni simili possono essere fatte anche nel caso di operazioni di fusione e acquisizione dove la controparte è un soggetto obbligato al reporting di sostenibilità. Il rischio principale è quello di non poter accedere ai vantaggi di questo tipo di operazioni.
Agoràpro fornisce supporto per la gestione dei rapporti con la filiera e il mondo finanziario in ambito sostenibilità. In particolare, assistiamo le PMI nella gestione dei rating ESG, nella compilazione di questionari sulle proprie attività sostenibili e nella valutazione di aspetti contrattuali specifici.