Come pianificare la successione ereditaria

Il difficile equilibrio tra la libertà testamentaria e la tutela della famiglia.

LinkedInFacebookWhatsAppEmail

Esiste un modo corretto per pianificare, in vita, la propria successione ereditaria?

Per sapere con certezza, e poter decidere, che fine farà il nostro patrimonio?

Il testamento è sufficiente ad assicurarci che le nostre volontà siano poi rispettate?

Senza testamento, a chi spetterebbe l’eredità?

E come facciamo a far sì che ognuno riceva ciò che gli spetta, o ciò che secondo noi merita, delle nostre sostanze?

Come agire per fare in modo che tra i nostri familiari non sorga una controversia ereditaria?

Queste sono solo alcune delle domande che spesso ci poniamo, con più o meno preoccupazione, con più o meno curiosità, ma sempre con il buon proposito di approfondire le risposte. Magari per fare in modo che nella nostra famiglia nessuno debba (o voglia, o possa) litigare per la nostra eredità.

La vera preoccupazione che sta dietro a questi interrogativi, infatti, spesso riguarda il futuro dei nostri familiari, che noi vorremmo caratterizzato da certezze e serenità. Oppure, semplicemente, vorremmo “lasciare il segno” del nostro passaggio su questa terra, non solo attraverso i valori che abbiamo trasmesso a figli e nipoti, ma anche attribuendo loro beni concreti e tangibili.

Alle volte, purtroppo, nonostante ci si sia dati da fare per prevedere e “sistemare” tutto in vita, l’obiettivo di evitare i litigi tra gli eredi rimane irrealizzato ed i membri della famiglia (soprattutto se “allargata”) si ritrovano coinvolti in una controversia ereditaria.

Ciò accade perché, soprattutto se non si è “addetti ai lavori”, è obiettivamente difficile comprendere tutte le regole che disciplinano le successioni.

Quali sono le iniziative più semplici da intraprendere per pianificare la propria successione?

Dal punto di vista formale, redigere un testamento è molto semplice, anche senza l’aiuto del notaio. La legge infatti prevede che sia possibile redigere un testamento valido semplicemente scrivendo di proprio pugno, a mano, le proprie volontà, con data e firma (“testamento olografo”).

Altrettanto semplice (anche se economicamente più oneroso) è intestare la nuda proprietà dei beni a coloro che vogliamo ne abbiano la piena disponibilità e possesso dopo la nostra morte. È sufficiente, ad esempio, nel caso di immobili, recarsi da un Notaio e procedere alla stipula dell’atto prescelto.

Questi sono due dei più comuni e semplici comportamenti adottati da chi desidera “sistemare in vita” il proprio patrimonio, in favore dei futuri eredi.

Tuttavia, quando queste mosse sono compiute senza essere consapevoli di tutta la disciplina sulle successioni ereditarie, rischiano di rivelarsi inutili o, peggio, persino dannose.

Le disposizioni di un testamento o la donazione di beni a determinati soggetti, se compiuti senza “cognizione di causa”, contravvenendo a regole che non sapevamo essere inderogabili, diventano proprio la motivazione (spesso legalmente fondata) che scatena il litigio tra gli eredi, o tra gli eredi e coloro che avrebbero dovuto esserlo.

Inoltre, vi sono molti altri strumenti e modi per pianificare la propria successione in modo da tutelare gli interessi che effettivamente costituiscono la nostra priorità e quella dei nostri eredi.

Libertà testamentaria e tutela della famiglia: due principi in equilibrio.

È bene sapere che il diritto successorio in Italia è un sistema basato su alcuni principi che devono tra loro equilibrarsi: da un lato la libertà testamentaria, dall’altro la tutela della famiglia, intesa ancora prevalentemente in senso tradizionale, per lo meno in relazione al coniuge (vedi qui per i diritti ereditari del convivente di fatto).

La libertà testamentaria viene tutelata dal nostro ordinamento facendo sì che, fino all’ultimo istante di vita, ciascuno possa decidere la sorte del proprio patrimonio (quindi dei suoi beni, dei contratti stipulati, dei relativi crediti e dei debiti, ecc.). Fino all’ultimo istante è possibile revocare i propri testamenti pregressi, farne di nuovi, in poche parole cambiare idea su tutto quello che si era voluto fino all’istante precedente. Per questo motivo, qualsiasi patto o accordo sulla propria futura eredità è vietato e considerato nullo dal nostro ordinamento: come se non fosse mai esistito.  A questo generale divieto fanno eccezione l’istituto del patto di famiglia ed alcune previsioni nell’ambito del diritto societario.  A nulla valgono dunque tutte quelle scritture che spesso tanti redigono in vita, in cui i familiari dichiarano di “aver già ricevuto l’eredità”, di accordarsi su cosa spetterà all’uno o all’altro, e simili.

D’altro canto, la libertà di far ciò che si vuole dei propri beni subisce il limite imposto dall’altro principio cardine del sistema: quello della tutela della famiglia. Le norme successorie a tutela della famiglia prevedono che, indipendentemente dalla volontà contenuta nel testamento, una parte (c.d. “quota di legittima”) delle sostanze appartenute al defunto debba necessariamente essere riservata a coniuge, figli e, in assenza di questi ultimi, ascendenti (c.d. “legittimari”), in una quota che varia a seconda di quanti e quali siano i legittimari.

Si consideri inoltre che la quota di legittima non si calcola solo su ciò che il defunto ha lasciato al momento della sua morte (previa sottrazione dei debiti), ma anche su tutto ciò che egli ha donato mentre era in vita. Possono verificarsi, dunque, lesioni della quota di legittima anche nelle successioni in cui manca il testamento.  

Da dove cominciare per pianificare in modo corretto la propria successione ereditaria?

Le considerazioni sopra svolte fanno comprendere quanto a volte sia facile, per coloro che ci sopravvivono, trovare un motivo legalmente fondato per agire in giudizio al fine di ottenere soddisfazione delle loro ragioni ereditarie, nonostante i nostri sforzi in vita.

Per evitare che ciò accada è necessario capire bene quali siano i limiti posti alla nostra libertà testamentaria nel nostro caso concreto ed in che misura operino questi limiti.

Occorre sapere che tipo di patrimonio lasceremo, se e cosa abbiamo donato in vita, se ciò che lasceremo ai nostri familiari sarà sufficiente a soddisfare i loro diritti ereditari e se, con la rimanente quota di cui si può disporre liberamente nel testamento (c.d. “quota disponibile”), possiamo effettuare un lascito che, al di là delle previsioni di legge, vada solo a chi noi desideriamo, o magari si aggiunga alla quota di quei familiari che noi riteniamo meritevoli o bisognosi in misura maggiore.

Assolutamente da non sottovalutare, inoltre, sono tutti gli aspetti fiscali che accompagnano la successione, sia che essa venga “anticipata” in vita (e quindi nel caso in cui si riveli opportuno trasferire i propri beni in vita), sia nel caso in cui i propri eredi ricevano un’asse ereditario in cui le imposte di successione si rivelino così pesanti da ridurre notevolmente i vantaggi economici derivanti dall’eredità medesima.

A fronte della domanda “da dove cominciare?”, quindi, l’iniziativa più corretta da adottare non è scrivere un testamento, decidere che non sia necessario scriverlo o intestare i beni a coloro che vogliamo siano i nostri eredi.

Si rivela molto più efficace ed utile analizzare la situazione patrimoniale di partenza con uno sguardo più ampio, ma anche in grado di scendere nel dettaglio, possibilmente facendosi affiancare da professionisti (come avvocati e commercialisti) esperti nella materia.

Solo al termine di detta analisi, considerando sia gli aspetti giuridici (i diritti coinvolti) che quelli patrimoniali, economici, finanziari e fiscali (le imposte), sarà possibile individuare quali strumenti, tra i tanti a disposizione, siano più adatti nel singolo caso concreto, per una successione ereditaria che assicuri contemporaneamente il rispetto delle nostre volontà e la soddisfazione e dei nostri futuri eredi.

Avvocato Maria Novella Galizia Diritto di Famiglia, delle Persone e delle Successioni, coFounder Agoràpro
Avvocato Maria Novella Galizia
Diritto di Famiglia, delle Persone e delle Successioni
Servizio Agoràpro collegato a questo articolo:
Accompagnamento al passaggio generazionale e alla pianificazione testamentaria

Per ricevere periodicamente le nostre news nella tua casella e-mail,
iscriviti alla newsletter Agoràpro.

LinkedInFacebookWhatsAppEmail