Dubai tra sviluppo commerciale e finanziario

Fin dalla nascita, gli Emirati Arabi Uniti hanno adottato una lungimirante politica di diversificazione economica e produttiva, evitando di puntare esclusivamente sul petrolio e su altre riserve energetiche (di cui sono tra i principali player di mercato) in quanto soggette ad una forte volatilità di prezzo.

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Fin dalla nascita, gli Emirati Arabi Uniti hanno adottato una lungimirante politica di diversificazione economica e produttiva, evitando di puntare esclusivamente sul petrolio e su altre riserve energetiche (di cui sono tra i principali player di mercato), in quanto soggette ad una forte volatilità di prezzo.

Si sono quindi spinti prima verso altre produzioni (industria petrolchimica, metallurgia, cemento, ecc.), direttamente collegate ai loro settori primari, e in un secondo momento verso il settore dei servizi in generale.

Così facendo, Dubai si è ben presto affermata come un’importante forza economica, capace di attrarre imprenditori e investitori da tutto il mondo e di stabilire solide e durature relazioni commerciali.

Inoltre, la posizione geografica strategica gli ha consentito di diventare un centro di riferimento per tutti coloro che intendano espandere il proprio business non solo localmente ma anche negli altri paesi della c.d. Area del Golfo (GCC).

Il Dubai International Financial Centre (DIFC)

Una componente di rilievo è giocata anche dall’ambito finanziario: il Dubai International Financial Centre (DIFC) è diventato rapidamente uno dei più importanti centri finanziari per il Medio Oriente, Africa e Sud Asia e costituisce la principale piattaforma di contatto tra i mercati della regione GCC e le economie di Europa, Asia e America.

Negli ultimi mesi, il DIFC ha compiuto significativi progressi attraverso iniziative strategiche per incoraggiare la continua crescita del settore, posizionandosi di fatto tra gli hub più importanti al mondo, dopo Singapore, ma prima di Hong Kong.

Qualche dato a riguardo:

  • 2.000+ le aziende autorizzate ad operare nel DIFC a fine 2019, comprese le principali istituzioni finanziarie quali State Street Global Advisors e Berkshire Hathaway Specialty Insurance;
  • 13 dei 25 migliori gestori patrimoniali al mondo hanno sede in DIFC, con una costante crescita dell’importanza della gestione patrimoniale islamica (Shari’a compliant);
  • un moderato ma continuo CAGR del 2,44% per anno dal 2012, superando quota 60 miliardi di dollari in Asset under Management (AuM) già nel 2017, nonostante le sfide economiche della GCC e la volatilità del prezzo del petrolio.

Da Paese in via di sviluppo a Paese recentemente sviluppato

Ci si aspetta che questa crescita sia destinata ancora a continuare, specialmente con l’introduzione di nuove norme, in linea con l’ambiziosa strategia 2024, che continuino a rendere attraente l’intero contesto legislativo e commerciale.

È comunque importante precisare come Dubai non sia l’ “Eldorado”: non è il paese dei ricchi dove è facile fare soldi.

È un mercato competitivo, difficile, dal quale si ricevono apprezzamenti solo se si dimostra di essere radicato sul territorio da un certo periodo di tempo o se ci si affida ai giusti partner internazionali presenti stabilmente nel territorio e riconosciuti ufficialmente dal mercato locale.

In conclusione, ad oggi Dubai può essere definito come un paese tra quelli che hanno lasciato la categoria dei Paesi in via di sviluppo per entrare in quella dei Paesi recentemente sviluppati, ma che vede ancora davanti a sé un ampio spazio per continuare a crescere.

Alessandro Stival, Family office Consultant e International Advisor, Partner Agoràpro, Treviso
Alessandro Stival, Family office Consultant e International Advisor
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